In questo post raccolgo i romance vintage, quelle storie d’amore che in gioventù mi hanno fatto battere il cuore; titoli ormai reperibili solo nell’usato, storie figlie del loro tempo, autrici che hanno segnato un’epoca. Scopri subito i libri che inaugurano la rubrica.
Romance vintage: Anne Stuart e Il castello incantato
Ma che ne sanno di una piccola perla romance vintage come questa, quelli che tanto biasimano gli “Harmony” ?
Avevo sedici anni quando l’ho letto per la prima volta, i tempi delle letture proibite.
Al liceo mi consigliavano i classici immortali del calibro di “Guerra e Pace” e io correvo in biblioteca ad arraffare tutti i libri di Stephen King.
Mi dicevano che gli Harmony erano robetta per casalinghe annoiate, ma io per stemperare le atmosfere cupe del Re, rubavo i soldi alla mia mamma e mi fiondavo in edicola per concedermi quello che ai miei occhi era un vero e proprio guilty-pleasure.
E così un giorno, mi capita fra le mani “Il castello incantato” di Anne Stuart.
Un’illuminazione, un’epifania, un colpo di fulmine.
L’autrice intreccia le atmosfere del “Fantasma dell’Opera” con le suggestioni de “La Bella e la Bestia”, insieme a un pizzico di paranormale.
La trama
Ethan Winslowe è un architetto geniale che si muove al di fuori di ogni schema; vive arroccato in un maniero che si presenta come un’accozzaglia di stili senza senso, rifugge qualsiasi contatto con il mondo e si narra che l’ultima persona ad averlo guardato in faccia abbia perso la vista, se non addirittura il senno.
Quando Megan Carey si presenta sulla soglia di casa sua con lo scopo di intercedere per il padre, un costruttore dall’etica discutibile che gli ha rovinato la reputazione, Ethan dà vita a un gioco elegantemente perverso, dove l’indignazione di Megan, l’odio della donna e la sua sfiducia lo rinvigoriscono e lo fanno sentire vivo dopo anni trascorsi nella desolazione più cupa.
E così Megan viene trattenuta in quella dimora labirintica, dove ogni notte è costretta a cambiare stanza; dalla camera che è in tutto e per tutto una torre medioevale a quella pompeiana, con tanto di raffigurazioni erotiche, fino alla stanza tutta vetri e acciaio, costellata di libri di trigonometria e matematica.
E come nei migliori romanzi di questa autrice, la storia si dipana in un gioco di specchi, dove non tutto è come sembra.
Ethan non è il mostro che vuol far credere; chi sembra essersene andato via per sempre, trova sempre un modo per tornare e rimediare ai propri errori, e l’oscurità non è poi tanto spaventosa.
Anche Erik ne “Il fantasma dell’opera” cantava a Christine: Chiudi gli occhi e arrenditi ai sogni più oscuri.
Ma quello che Megan sta vivendo è una favola o un incubo? E poi, riuscirà a salvare Ethan oppure lo condannerà a morte?
L’altra sera l’ho ripreso in mano e mi sono detta: oh, com’è che inizia? È andata a finire che me lo sono riletto tutto, munita di occhialoni da vista e di luce puntata sulle pagine, perché la storia, nonostante sia del 1992, è invecchiata benissimo, io invece un po’ meno 😂 e adesso ci vedo poco.
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un romance vintage DOC: Ai confini del cuore
Nonostante il passare del tempo, ci sono archetipi che non muoiono mai e il miliardario è uno di questi, ma nel caso di questo libro, il nostro eroe non si limita a contare i soldi e spacciarsi per un CEO o similare di una fantomatica azienda leader di qualche vattelapesca.
No, Travis Danvers è sì ricco, ma progetta barche.
E figurati se dopo averle progettate, non ne possiede una e non ci va a solcare i mari.
Infatti Travis vive e lavora su una lussuosa barca che lui stesso ha disegnato, e non rimane a terra per più di due o tre settimane, cioè quando scende per curare i propri affari.
Quanto ci vuole per passare da miliardario a pirata?
Te lo spiego con una citazione:
𝑺𝒄𝒂𝒑𝒑𝒂 𝒇𝒊𝒏𝒄𝒉𝒆́ 𝒑𝒖𝒐𝒊, 𝑪𝒂𝒕. 𝑨 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒊𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒂𝒊, 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒑𝒊𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒎𝒆𝒏𝒐 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒔𝒕𝒐 𝒂 𝒍𝒂𝒔𝒄𝒊𝒂𝒓𝒕𝒊 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆.
Personalmente potrei chiudere qui, ma io adoro parlare di libri, quindi continuo.
A fronte della sua smisurata ricchezza, è molto prevenuto nei confronti delle donne, che lui ritiene egoiste e avide di denaro.
Questo atteggiamento è quasi irritante all’inizio e forse anche un tantino esasperato in alcune espressioni, però trova poi nel corso della storia una ragionevole spiegazione che, se non giustifica pienamente certi comportamenti, quantomeno ci aiuta a comprenderli meglio.
Il libro è sotto certi aspetto un po’ figlio del suo tempo, parliamo degli anni Ottanta, quando nel romance predominava l’escamotage del “misunderstanding”.
Qui è un po’ più velato, rispetto ad autrici che ne hanno invece fatto il proprio cavallo di battaglia come, tanto per citarne una, Judith McNaught, di fronte alla quale mi inginocchio e la ringrazio per aver scritto “Un incontro perfetto”.
Catherine invece si presenta invece come un personaggio commovente e bellissimo: non chiede mai aiuto a nessuno e in nessuna circostanza, lavora in proprio e mantiene la sua famiglia con uno sforzo economico che va decisamente oltre le sue umane possibilità.
Quando Travis la conosce, prova ammirazione, tenerezza e un istinto di protezione verso questa donna che vuole farcela a tutti costi da sola, che non si lamenta mai , orgogliosa e indipendente anche se versa in condizioni economiche difficili.
L’uomo vorrebbe convincersi che Cat è diversa, che la sua forza d’animo è genuina e che non è interessata al suo patrimonio economico, ma è difficile per lui che non riesce a scrollarsi di dosso il tarlo del dubbio.
Catherine deve dimostrare molto a se stessa.
A causa di un passato che l’ha ferita, umiliandola pesantemente e spogliandola di ogni autostima, mantenere la famiglia con le sue sole risorse rappresenta il suo riscatto e la sua vittoria.
Una soddisfazione dal valore inestimabile, una cura per delle ferite che non potrebbero guarire in altro modo.
Attraverso il suo amore per Travis, Catherine tocca tasti delicati e cari in ciascuna donna senza scadere nel melodrammatico, rivelando forza di carattere e tanto amore verso quest’uomo che poca fiducia nutre verso il genere femminile.
Perché Travis può essere un bastardo patentato, freddo e crudele, ma anche un amante e un compagno sollecito, passionale e sensibile verso la propria donna, capace di molti errori, ma in grado di ammetterli e di ripartire da essi, in nome di quel sentimento che Cat gli insegnerà poi a riconoscere come amore.
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Sport romance vintage: Toccarti così di Iris Johansen
Iris Johansen è un’autrice che ho visto tradotta l’anno scorso negli storici di Mondadori.
Io però che con gli storici ho un rapporto torbido, te ne parlo oggi con un romance vintage contemporaneo pubblicato nel 1985 all’interno della collana Bluemoon della Armando Curcio editore.
Se fosse uscito ai giorni nostri, i blog lo avrebbe etichettato così:
sport romance
gap age
stand alone
autoconclusivo.
Non si parla di rugby, baseball, footbal né hockey, anche se rimaniamo sul ghiaccio, perché i protagonisti sono due pattinatori.
Eh, in gioventù adoravo le competizioni di pattinaggio sul ghiaccio, per cui non ho resistito quando tanti anni fa mi è capitato fra le mani questo volumetto in una bancarella dell’usato.
Dany Alexander è un’atleta in corsa per la medaglia olimpica di Calgary e la sua vita ruota tutta intorno agli allenamenti.
A scandire le sue giornate il sacrificio, la passione, il sudore nonché un amore inconfessabile per il suo tutore, Anthony Malik.
Anthony è stato un campione olimpico di incontrastata bravura che dopo essersi ritirato dalle competizioni, ha assunto la custodia dell’allora giovanissima Dany, rimasta orfana, e ora la sta guidando verso il traguardo più importante di ciascun atleta: la medaglia d’oro alle Olimpiadi.
Anthony è scostante, duro, un fricchettone maniaco del controllo che vede nella relazione umana solo una grandissima debolezza. Dopo la vittoria, è diventato un uomo d’affari di successo e di grande potere.
Si apre solo al ghiaccio; per cui per poter avere uno sguardo sul suo animo travagliato, bisogna mettergli un paio di pattini e buttarlo in pista. È solo mentre volteggia sulle lame che Anthony riesce a dare vita alle proprie emozioni.
Non compare subito nelle prime pagine del libro eppure la sua presenza si fa sentire immediatamente:
Anthony è una personaggio che domina, un po’ per il ruolo che ha assunto, un po’ per il suo carattere.
Dany invece è solare, piena di sogni, idealista e ingenua.
La sua giovane età non le consente di leggere fra le righe i gesti di quell’uomo che ha fatto di tutto pur di rinnegare l’attrazione che provava per la sua pupilla.
Infatti l’ha spedita lontano da lui per farla allenare da Beau Lantry, ex atleta dal passato burrascoso a cui sarebbe stato bello dedicare un libro.
Non sarà facile per Dany ottenere tutto: la medaglia d’oro a Calgary e l’amore di Anthony, che intorno a sé ha eretto un muro solido e impenetrabile.
Antony non le ha solo insegnato a essere un tutt’uno col ghiaccio, ma anche a non dipendere da nessuno.
Ma Dany non mollerà mai perché sa che per loro c’è un futuro, per cui non si fermerà davanti a nulla pur di far breccia nel cuore di Anthony.
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