Il riordino della propria libreria non è compito facile per coloro che leggono libri in grande quantità . Per questo a tal proposito oggi chiediamo lumi a chi per l’organizzazione ha una vera e propria passione, tanto da diventare Professional Organizer.
Diletta fa parte infatti dell’associazione A.P.O.I., Associazione Professional Organizer Italia. Se vuoi saperne di più, visita il sito e scopri nel dettaglio quali sono i benefici che i servizi dei Professional Organizer possono offrire.
Ho rivolto qualche domanda a Diletta per quanto riguarda il riordino delle librerie domestiche, e lei gentilmente ha acconsentito a elargire qualche piccolo consiglio in merito. Se desideri contattarla puoi scrivere al seguente indirizzo: dilettac @ gmail.com
Vieni a scoprire come puoi tenere in ordine la tua libreria!
I dolori del riordino della libreria
Se i libri digitali stanno tutti comodamente dentro il lettore, grande poco più di un telefonino, lo stesso ovviamente non può dirsi dei libri cartacei.
Lo sappiamo bene noi lettori che nel tempo abbiamo accumulato pile di libri cartacei che scappano fuori da tutte le parti, tanto che nella libreria di casa lo spazio è esaurito da tempo: c’è chi li tiene sotto il letto, chi dentro l’armadio, e chi imperterrito si accanisce a infilarli sugli scaffali in modo tale da non lasciare spazio nemmeno ad un foglio di carta.
Parliamo di riordino della libreria con una Professional Organizer
Benvenuta Diletta nel salottino di Follie Letterarie. Hai voglia di cominciare raccontandoci di che cosa si occupa un Professional Organizer e cosa ti ha spinto a interessarti di riordino e organizzazione?
Ciao Eleonora! Mi fa molto piacere essere ospite di Follie Letterarie, anche io amo tanto i libri!
L’amore per l’organizzazione è nato nel tempo: con tre bambini in età ravvicinata, il lavoro e una casa impegnativa, rischiavo di “affogare”. Ho cominciato a sperimentare da sola varie soluzioni per la gestione degli spazi e dei processi domestici e in seguito, trovandone giovamento, a studiare ed approfondire le tematiche dell’organizzazione applicate alla gestione della casa e delle persone che la abitano.
Proprio durante queste ricerche mi sono imbattuta in APOI, Associazione Professional Organizer Italia, fondata nel 2013 da Sabrina Toscani, Irene Novello e Silva Bucci, ed è stato amore a prima vista. Tramite APOI sono entrata in contatto con i professionisti dell’organizzazione, persone che aiutano gli altri a riprendere il controllo delle loro giornate e degli spazi in cui vivono o lavorano, mediante l’utilizzo di sistemi organizzativi personalizzati e l’insegnamento di abilità di organizzazione.
E ora veniamo al riordino delle librerie. Prima di cominciare però vorrei sottolinearti che molti lettori non amano liberarsi dei propri libri, della serie “toglimi tutto ma non i miei libri”. Come ti approcci in questa situazione?
È vero, chi ama la lettura spesso non riesce a separarsi dai libri che gli appartengono. Il libro infatti è “vivo” e come i ricordi è in grado di evocare in noi sensazioni, reminiscenze, sentimenti. Inoltre siamo spesso abituati a definire noi stessi o gli altri anche attraverso il tipo o il numero di oggetti posseduti. Entrando in una casa piena di libri, infatti, ci facciamo immediatamente l’idea che i suoi abitanti siano senz’altro persone con un elevato grado di cultura, anche se in realtà potrebbero aver letto molto meno della metà dei libri che posseggono.
Nell’ultimo decennio internet e soprattutto la diffusione degli ebook ha cominciato a sgretolare questo modo di pensare: il libro elettronico infatti c’è, ma non si vede e molte persone stanno riscoprendo con piacere la “leggerezza” della cultura e hanno cominciato a scollegare l’immagine di sé dagli oggetti che possiedono, i libri in primis, senza sentirsi sminuiti per questo. Anche partendo da questo presupposto, molte persone provano un fortissimo senso di disagio all’idea di eliminare i libri.
Riordinare con criterio
Il mio consiglio è di operare una selezione in base a diversi criteri: innanzi tutto l’utilità. In molti conservano ancora libri scolastici o testi universitari divenuti ormai obsoleti e che non vengono consultati da anni. Enciclopedie, manuali, atlanti geografici sono ormai superati: le ricerche vengono effettuate con internet sulle banche dati o su siti o programmi specializzati.
Il secondo criterio è legato alle emozioni: amo o ho amato questo libro? Magari non lo rileggerò mai, ma non posso separarmene, così come non mi separerei mai da un buon amico. In questo caso non c’è motivo di eliminare il libro, l’obiettivo infatti non è disfarsi dei libri, ma circondarsi di oggetti che ci comunicano sensazioni piacevoli e positive, così come dovrebbe avvenire con le persone che frequentano la nostra casa.
Infine, non pensiamo che ci stiamo liberando dei libri, ma piuttosto che con la nostra scelta renderemo felici altre persone che potranno ancora trarre da questi oggetti l’utilità o il piacere che per noi hanno perso; sto pensando ad esempio a libri per bambini che sono diventati fuori età per i nostri figli e che possono essere donati ad un asilo, un romanzo che abbiamo lasciato a metà perché non ci entusiasmava può essere donato a qualcuno amante di quel genere.
In casa i libri devono stare per forza in una libreria oppure possono trovare un posto in luoghi, diciamo così, alternativi?
La risposta dipende dal risultato che stiamo ricercando, o dal tipo di problema che dobbiamo risolvere. In linea di massima sarebbe bene concentrare il grosso dei libri nella stanza dedicata alla lettura, questo sia per un motivo legato all’utilità, sia per dare un aspetto più ordinato alla casa. In questo modo sarà certamente più semplice ritrovare un libro che cerchiamo e contemporaneamente mantenere l’ordine in generale.
I libri di consultazione più specifica, come ad esempio i libri di cucina o i testi scolastici possono invece essere tenuti a portata di mano dove servono e dove soprattutto vengono utilizzati, avendo cura anche in questo caso di operare una selezione mantenendo solo quei testi che consultiamo almeno varie volte all’anno. È inutile infatti occupare un intero scaffale con l’enciclopedia dei dolci se siamo costantemente a dieta.
Cosa consigli a una lettrice come me che infila i libri nella libreria senza nessun criterio se non quello del “lo metto dove c’è posto”?
Consiglio di riorganizzare la libreria suddividendo i libri per settore o argomento, raggruppando insieme i volumi che trattano della medesima tematica o dello stesso genere, per una ricerca più agevole.
Volendo liberare la propria anima creativa nella disposizione della libreria si può optare anche per una suddivisione dei libri per colore, al momento molto di moda nei paesi anglosassoni. Il risultato è notevole e in genere piace molto alle persone che hanno una memoria di tipo visivo e che ricercano un’organizzazione degli spazi che sia anche esteticamente gradevole oltre che funzionale.
Visto che parliamo di libri, puoi consigliarci qualche testo da leggere sul riordino che possa andare bene anche per i libri e le librerie?
Il primo libro che vorrei consigliare è “Il magico potere del riordino”, il famosissimo best-seller di Marie Kondo (Vallardi Editore), che insegna a riordinare la casa per categorie, una delle quali è rappresentata appunto dai libri, invece che per stanze, come solitamente siamo tentati di fare. Benché il metodo consigliato per la riorganizzazione domestica sia ritenuto universalmente il più drastico (da molti riassunto con la frase “Butta via tutto!”), in realtà consente da una parte di aprire un dialogo con sé stessi attraverso gli oggetti che si possiedono, dall’altra di recuperare un rapporto più equilibrato con le cose, libri compresi.
Spesso infatti è proprio un disequilibrio nella nostra vita a causare il disordine che l’accumulo di oggetti contribuisce a creare. Questa è l’idea alla base del secondo libro che desidero consigliare, ovvero “Apartment Therapy” di Maxwell Gillingham-Ryan (Edizioni Il Punto d’Incontro). Secondo l’autore infatti le nostre case sono spesso “ammalate”, appesantite o trascurate, tutti aspetti che possono riflettersi anche sui loro abitanti.
Attraverso il riordino, l’uso sapiente dei colori e la riorganizzazione degli spazi, è possibile “guarire” la casa e riportare l’armonia nelle vite di coloro che vi dimorano. Entrambi i libri affrontano, tra le altre, il tema della sistemazione delle librerie, che viene quindi effettuata attraverso l’approfondimento del rapporto fra l’oggetto e il suo proprietario.
Puoi raccontarci la tua esperienza personale riguardo alla sistemazione della tua libreria in casa?
Ho deciso di effettuare la sistemazione della mia libreria secondo il metodo descritto da Marie Kondo.
Come riordina la libreria una Professional Organizer
Ho dapprima radunato tutti i libri che avevo in casa nella stanza in cui si trova la mia libreria, poi li ho messi tutti sul pavimento; devo dire che l’effetto è stato scioccante!
Poiché i libri erano sparpagliati in tutta la casa, non mi ero mai resa conto veramente di quanti fossero in realtà. Nonostante l’elevato numero, la scelta fra quelli da tenere e quelli da donare è stata molto veloce, in parte perché è stata fatta “di pancia”, in parte perché parecchi libri che si erano accumulati nel tempo avevano perso, o non avevano mai avuto, un legame con me.
Mentre svolgevo il lavoro di selezione ho cominciato a sentirmi molto bene, leggera ma concentrata; mentre li toccavo e li prendevo in mano ho pensato rapidamente a quello che ogni singolo libro aveva rappresentato per me, chiedendomi se volessi mantenere ancora quel legame fra noi, o se fosse invece arrivato il momento di lasciarlo andare insieme a quello che aveva rappresentato.
Man mano che progredivo nel lavoro, notavo che sensazione di leggerezza e benessere andava rafforzandosi sempre di più e alla fine del lavoro mi sono sentita rinata, quasi avessi fatto una meditazione profonda. Ho donato tutti i libri che ho deciso di non tenere più, sono certa di avere fatto la felicità di parecchie persone! Quanto alla mia libreria devo dire che ora è veramente ridotta rispetto a prima ma è composta di soli libri che amo e che hanno per me un significato profondo. Quando entro nella stanza provo una sensazione di serenità e calore, quasi come se fossi con amici e familiari.
Grazie Diletta per essere stata con noi!
Grazie a te Eleonora per avermi ospitato e per avermi dato l’opportunità di parlare dei benefici che l’organizzazione può portare nelle nostre vite, anche a partire dal riordino della libreria.
Ti è piaciuta l’intervista? La tua opinione per me conta molto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi attraverso un commento sul blog o la condivisione sulle pagine dei social network.
luisa says
molto molto interessante!! mi sono ritrovata in tante delle riflessioni fatte da Diletta!!
Una delle cose che più sento vicine (e forse sarebbe bene applicassi fin da subito) è “aprire un dialogo con sé stessi attraverso gli oggetti che si possiedono, dall’altra di recuperare un rapporto più equilibrato con le cose, libri compresi”….mi sono circondata infatti di tanti oggetti e tanti libri (!), e mi piacerebbe ritrovare spazio e “leggerezza” per vivere meglio la casa…. e me stessa?! direi da provare!!!
ciao e buon lavoro ad entrambe Diletta ed Eleonora
luisa
Elnora Blake says
Ciao Luisa! Hai ragione, Diletta ci ha offerto davvero tanti spunti di riflessione. Io purtroppo faccio parte della categoria “toglimi tutto ma non i miei libri”: non ho problemi a disfarmi degli oggetti, ma quando si parla di libri….devono passare decenni prima che possa staccarmi da un volume. La prima e ultima volta che l’ho fatto è stato una decina di anni fa, quando ho cambiato casa per andare a stare con mio marito; ho donato una trentina di volumi in edizione rilegata e la biblioteca destinataria mi scrisse per ringraziarmi ufficialmente. Penso al riordino come ad un rinnovamento tutto positivo e non ringrazierò mai abbastanza Diletta per avermi aperto un mondo. Un caro saluto e grazie per aver lasciato la tua opinione.
Diletta Cardinali says
Ciao Luisa!
Capisco quello che dici, liberarsi degli oggetti non è semplice e difficilmente si riesce a farlo in maniera drastica, da soli e da un giorno all’altro. La selezione degli oggetti da tenere rappresenta un vero e proprio percorso che deve avvenire nel rispetto dei tempi e, a volte, dei sentimenti della persona. Proprio per questo esiste la figura del Professional Organizer che ha la funzione di assistere al meglio la persona nello svolgimento di tale compito. Grazie per avere condiviso il tuo pensiero, ciao!