Persuasione di Jane Austen è un altro di quei classici intramontabili che Francesca Canti ha recensito per te. Vieni a conoscere il suo parere.
By Francesca Canti
Ero più che mai decisa a recensire L’amante di Lady Chatterley.
O meglio, lo ero fino all’altro giorno, se non che riordinando la libreria mi è capitato fra le mani un romanzo che ho letto quando avevo circa sedici anni (correva l’anno… no meglio non dirlo!).
Si trattava di una storia che non aveva mancato di suscitare in me sentimenti fortemente contraddittori.
Ed eccomi quindi a parlarti di Persuasione di Jane Austen. Non volermene se invece del capolavoro di Lawrence, ti propongo la recensione di un romanzo di zia Jane, ma è impossibile per una austeniana come me ritrovarsi uno dei suoi libri tra le mani e far finta di niente.
Penso inoltre che sia un ottimo spunto per importanti riflessioni, e sarebbe un peccato non sfruttare l’occasione.
Persuasione: la trama
Probabilmente qualcuno potrebbe storcere il naso alla fine della lettura.
Persuasione racconta di Anne Elliot, giovane fanciulla appartenente alla nobiltà inglese, figlia di un baronetto.
La famiglia di Anne è composta dal padre, Sir Water Elliot, e dalle sue sorelle, Elizabeth e Mary; gli Elliot sono molto orgogliosi del proprio lignaggio e non esitano a giudicare con disprezzo tutti coloro che possiedono una posizione sociale inferiore alla loro.
L’unica eccezione è costituita proprio da Anne, che si innamora perdutamente del Capitano Frederick Wentworth, un povero ufficiale di marina.
I due si amano a tal punto da volersi sposare, ma la famiglia di lei, con la complicità di una vecchia amica della madre, Lady Russel, convincono la giovane che alla luce del divario sociale che li divide, un eventuale matrimonio con il Capitano sarebbe davvero un grande errore.
La dolce e ingenua Anne si lascia persuadere e rompe il fidanzamento con il suo amato.
Gli anni passano e la giovane si ritrova a ventisette anni senza marito e additata come zitella; di fatto una vera e propria condanna per la società dell’epoca.
Come se ciò non bastasse, la sua posizione è anche aggravata dalle condizioni economiche della sua famiglia che si trova presto oberata di debiti a causa dello sperpero di denaro, dovuto a uno stile di vita ben oltre le reali possibilità.
Ed è proprio quando la situazione sociale degli Elliot vacilla che Anne incontra, dopo otto anni dal loro ultimo incontro, il Capitano.
Grazie alle guerre contro Napoleone, Frederick ha ricevuto una promozione che, insieme a un premio di venticinque mila sterline, fa di lui un ottimo partito, portandolo all’attenzione delle amiche di Anne, le sorelle Louisa e Henrietta Musgrove.
Cosa succederà tuttavia quando Anne e Frederick si ritroveranno a passare di nuovo tanto tempo insieme dopo otto anni di lontananza?
Non conversavano insieme, non si parlavano se non per scambiarsi i saluti richiesti dalla più elementare buona educazione. Una volta avevano rappresentato tanto l’uno per l’altra! Ora nulla! Vi era stato un tempo in cui, nella numerosa compagnia che ora affollava il salotto di Uppercross, avrebbero trovato estremamente difficile smettere di parlare tra loro. Con l’eccezione forse dell’ammiraglio e della signora Croft, che sembravano molto legati tra loro e felici (Anne non ammetteva altre eccezioni, neppure tra le coppie sposate), non potevano esservi stati altri due cuori così aperti, altri gusti così simili, altri sentimenti così all’unisono, altri volti così amati. Ora erano come estranei; no, peggio che estranei, poiché non avrebbero mai potuto diventare amici. La loro era un’estraneità perpetua.
ANNE ELLIOT, la protagonista particolare di PErsuasione
Non so se disapprovi il fatto che la protagonista del romanzo si sia fatta persuadere dalla famiglia a rinunciare all’amore della sua vita.
Per il volere di altri, Anne ha rinunciato all’uomo tanto amato.
Il difetto peggiore di un carattere troppo indeciso e troppo disposto a cedere è che rifiuta qualsiasi influenza costante, nessuna impressione è mai duratura e chiunque può fargli mutar parere. Chi vuole la felicità impari ad avere opinioni salde.
Non ti biasimo davvero se il comportamento di Anne ti abbia lasciato perplessa, del resto anche io, come avevo accennato poco sopra, durante la lettura ho provato sentimenti discordanti nei confronti della signorina Elliot.
È facile pensare di primo acchito: inconcepibile. Come può una persona rinunciare al vero amore per imposizione di altri?
In realtà la questione è molto più complessa di come possa apparire.
Bisogna innanzitutto contestualizzare la figura di Anne.
Scegliere chi amare nella società inglese dell’Ottocento non era affatto scontato, soprattutto per le donne.
Anne ha ceduto alle pressioni familiari perché l’intero contesto storico e sociale le imponeva di non seguire il proprio cuore.
Quella relazione presentava davvero così pochi vantaggi che portarla avanti avrebbe solo innescato una serie di conseguenze più grandi di lei.
Anne, inoltre, ai tempi del fidanzamento era solo una ragazza di diciannove anni, per nulla incline a mettere propria la felicità personale davanti a tutto il resto.
Il carattere della protagonista di Persuasione potrebbe apparirti debole, ma conoscendola scopriresti che Anne sa essere anche dolce e priva di pregiudizi, doti da non sottovalutare.
Nonostante la sua posizione sociale, si innamora di un uomo umile e onesto, in grado di renderla felice a farla sentire a proprio agio.
Nonostante la rinuncia, l’amore che ha nutrito per questo uomo non sbiadisce con il passare degli anni, ma cresce insieme a lei. Anne nel frattempo si fa più sicura di se stessa e determinata.
il paragone con elizabeth bennet
Certo non è Elizabeth Bennet, la forte, testarda nonché carismatica protagonista di Orgoglio e Pregiudizio, che contro la volontà di tutti dichiara che si sposerà solo per amore. Ma Anne presenta comunque delle buone qualità.
Nonostante sia ben lontana dall’eroina austeniana che tanto amo, confesso che a fine lettura ho trovato il suo percorso molto interessante e ben contestualizzato rispetto al periodo storico in cui è ambientato; una ragazza fragile e manipolabile che piano piano cresce fino a diventare una donna matura e consapevole delle sue scelte.
Leggi la recensione di Orgoglio e pregiudizio
il protagonista maschile di persuasione: Il CAPITANO FREDERICK WENTWORTH… NIENTE UOMO DEI SOGNI QUESTA VOLTA!
No, non aspettarti un altro Mr Darcy.
Il Capitano Frederick Wentworth, sebbene sia indubbiamente un personaggio piacevole, non sarà il prossimo protagonista austeniano che ti farà perdere la testa.
Complice il fatto che in questo caso è la protagonista che cercherà di riconquistare il suo amore, non vedo qualcosa in Frederick in grado di innalzarlo fino alla cima dell’olimpo dei protagonisti letterari da amare.
Sarà che, come vi spiegherò più avanti, manchi un contesto tale da permettere di farci innamorare di lui, la personalità del Capitano rimane un po’ nell’ombra, un mistero che mi ha spinta continuamente a chiedermi cosa lo rendesse speciale agli occhi di Anne.
lo stile di persuasione
La Austen è sempre la Austen e come spesso accade con alcuni autori, o la ami o la detesti.
Personalmente io adoro il suo stile di scrittura.
Ogni volta le sue descrizioni mi permettono di figurare perfettamente nella mia mente i luoghi, così come l’aspetto e il carattere dei personaggi.
Mi è capitato infatti con alcuni autori di non riuscire a concentrarmi sulla trama, a causa della scarsa descrizione di protagonisti e contesti, così da perdermi del tutto fra le pagine.
I contorni mi apparivano sfocati e difficili da fissare e presto tutto ciò si traduceva in una mia difficoltà a dare vita alla storia.
Con la Austen non è mai capitato niente di tutto questo.
Persuasione è un romanzo dalla forte vena riflessiva e ricco di analisi interiori, con scarsi dialoghi.
Inoltre della Austen non bisogna mai sottovalutare la capacità di creare interessanti e fedeli ritratti della società del suo tempo, spesso narrati con ironia e spirito critico.
L’unica scelta stilistica che non mi è piaciuta tantissimo è la contestualizzazione carente dell’amore tra Anne e Frederick; di loro sappiamo che si sono amati e si stavano per sposare, ma la scrittrice non si dilunga sulla nascita di questo sentimento.
Questa piccola pecca peraltro è stata condivisa nel corso degli anni da tante fan della Austen che, come me, sono rimaste un pochino perplesse di fronte a questa scelta.
Sarà che si discosta completamente dal suo stile, però non mi ha entusiasmato. Ciò non toglie nulla alla bellezza del romanzo ovviamente.
PICCOLA CURIOSITÀ
In molti sapranno che Jane Austen morì senza unirsi mai in matrimonio.
Tuttavia corrono voci di un possibile flirt tra la scrittrice inglese e un giovane avvocato, Thomas Langlois Lefroy.
Si ipotizza che la situazione economica di entrambe le famiglie non permise loro di continuare la relazione, nonostante la reciproca attrazione che trova peraltro conferma in due lettere scritte da Jane.
Sono queste le poche informazioni che hanno dato vita a “Becoming Jane”, film del 2007 diretto da Julian Jarrold.
Nonostante il poco che sappiamo di questa liason, la mia anima romantica non può fare a meno di pensare che in Anne e Frederick vi sia un po’ di Jane e Thomas.
Che il rimpianto abbia guidato la sua penna?
by Francesca Canti
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