Quante volte parlando di libri hai sentito dire, o tu per primo, te ne sei uscito con l’espressione “questa storia non fa per me, non è nelle mie corde”? Ti sei mai chiesto perché un libro ti ha appassionato al punto da stare in piedi fino a tarda notte per arrivare in fondo alla storia?
Sì, certo, vuol dire che ti è piaciuto moltissimo, ma quando un libro ti cattura, è molto più che una semplice questione di gusti. Vieni a scoprire perché, leggendo questo post.
Libri: il tabù della lettura
Che la gente legga poco ormai lo sanno tutti, la lettura richiede – indipendentemente dal genere – una concentrazione e del tempo che le persone non sembrano disposte a mettere in campo. Per questo, le immagini risultano più fruibili. Il loro impatto è immediato e il loro godimento non richiede sforzi enormi.
Ti consiglio la lettura di questo interessante articolo a opera di Massimo Recalcati , dal quale ho tratto spunto per questo post.
“Lalingua” dei libri
Secondo Recalcati i libri sono scritti utilizzando non solo la lingua nazionale, che rimanda alla comunicazione simbolica, e per certi versi, condivisa universalmente. Esiste un’altra lingua, che viene chiamata “lalingua”, scritta appositamente senza spazi, che si rifà alle esperienze personali di ciascuno di noi, incondivisibili e incomunicabili, che non afferiscono a nessun sistema codificato.
“Lalingua” è fatta di stati emotivi e desideri tutti personali e non conosce le regole universalmente stabilite, perché impastata con i nostri vissuti e i nostri fantasmi personali.
All’interno della storia di un libro, “lalingua” scorre sotterranea, alimentata dalle narrazioni delle storie, dei profumi e delle emozioni a cui lo scrittore dà voce nel suo libro.
Leggo i libri, o sono letto?
Se un libro ti appassiona, ti colpisce, è perché ha fatto risuonare le tue corde personali che non sono semplicemente quelle del gusto personale, ma che vanno oltre, e toccano il tuo vissuto.
La storia di un libro può mettere a nudo le tue paure, può commuoverti, può farti divertire, può offrirti spunti di riflessione profondi, darti delle risposte.
Leggere è quasi come trovarsi di fronte a frammenti di specchi che riflettono pezzi di sé. Per questo Recalcati parla di incontro, più che di esperienza di lettura.
Al bando i condizionamenti nella lettura
Quando scegli un libro, non farti condizionare da nessuno. Muoviti sulla spinta del tuo interesse e della tua curiosità, altrimenti quelle corde non potranno mai risuonare. La scelta dei libri deve avvenire nella più completa libertà, senza pregiudizi.
Non farti ingabbiare dallo snobismo culturale dilagante in Italia, e ricordati che la tragedia non nobilita una storia. Se hai voglia di una storia d’amore con un lieto fine, nessuno ti impedisce di leggerla e goderne. Non esistono le classi di lettori, ma solo lettori con i propri vissuti che possono avere la fortuna di incontrare se stessi nella storia di un libro.
Il lettore non è solo quello che legge esclusivamente i classici, è quello che ricerca moti dell’animo fra le pagine di un libro.
Nei libri ciascuno ci vede ciò che ha dentro
Mi è capitato di assistere ad una discussione piuttosto accesa che aveva come oggetto un libro, e che è stata in qualche modo sedata con l’intervento di una lettrice che se ne è uscita con questa frase: “nei libri ciascuno ci vede ciò che ha dentro”.
Ecco perché un libro non è solo un’esperienza di lettura e di gusto personale. È un incontro con noi stessi che si accende quando il libro richiama, o risveglia, qualcosa di noi che era addormentato o che ignoravamo.
Tutto questo è ancora più forte quando ti butti in una lettura fuori da un contesto divulgativo, cioè leggi per il piacere di leggere. Il tuo spirito è potenzialmente più preparato all’incontro, in quanto libero dall’obbligo di acquisire una conoscenza.
Ora tocca a te! Sei d’accordo con quanto ho scritto? Hai un genere che preferisci, o un libro che è stato particolarmente significativo nella tua vita? Se il post ti è piaciuto, aiutane la diffusione condividendolo sulle pagine social. Grazie della tua attenzione e a presto.
[…] via Libri: perché ti appassioni a una storia — Follie Letterarie […]