Si torna a parlare di donne che leggono. Qualche anno fa, in occasione della Festa delle donne, ho dato voce a due ragazze che hanno aperto una libreria. Quest’anno per l’8 marzo, all’insegna della donna che insegue i propri desideri, ho deciso di raccontare invece la mia storia personale. Vieni a leggerla.
Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità (Albert Einstein)
E infatti è proprio da una difficoltà che è nata l’opportunità di realizzare un sogno che ai miei occhi era talmente inarrivabile, da stare nell’Iperuranio platonico, nel mondo sovrasensibile delle Idee, altro che cassetto!
come è nata follie letterarie
La storia di Follie Letterarie nasce, ahimè, con un licenziamento, il mio.
Dopo diciotto anni trascorsi nella stessa azienda, due figli piccoli, un mutuo e tutto il bagaglio comune a molte famiglie, mi sono ritrovata a casa, complice una crisi del settore che non aveva lasciato molto scampo.
Perdere il lavoro è davvero una brutta esperienza, ti lascia psicologicamente nuda, spaesata e senza bussola, come una nave dal timone rotto in balia delle onde.
Non perdi solo un posto di lavoro, ma il “tuo” posto nell’ordine delle cose.
E così, con l’obiettivo di riprendermi quel “posto”, mi sono rimessa a studiare e ho tolto la polvere dai libri universitari per conseguire quella laurea che, con l’arrivo dei bambini, avevo parcheggiato da un po’ di anni.
Mi trovavo esattamente a metà del percorso di studi.
Rimettermi a studiare si è rivelata un’esperienza esaltante e rinvigorente.
Non stavo più sui libri con l’angoscia dei vent’anni, quando dall’esito di un esame universitario sembrava dipendere la mia stessa sopravvivenza.
Studiavo con piacere, lucida e padrona delle mie capacità, sebbene fosse un impegno notevole, perché avevo comunque una famiglia che richiedeva le mie attenzioni.
Nel giro di due anni mi sono laureata, realizzando un sogno che invece tenevo sotto il cuscino e accarezzavo spesso prima di andare a dormire.
Da piccola sognavo di fare l’archeologa e scavare siti nel lontano Oriente.
Alla fine, non sono andata così lontano con il corpo, ma la tesi sulle tombe dell’Iran preislamico l’ho scritta con grande passione.
Ed è a questo punto che proprio mio marito mi propone di mettere a frutto la mia passione.
Non quella per gli scavi in Oriente, bensì quella per i libri, in particolare per i romanzi rosa.
donne che leggono: fin dove arrivano
Sono una di quelle che non esce mai di casa senza il kindle in borsetta e leggo ovunque ci sia la possibilità di farlo: in fila alla posta, ferma ai semafori o dalla parrucchiera.
Al liceo rubavo i soldi dal portafoglio di mia madre per comprarmi gli Harmony in edicola.
Righello man mi ha detto che già allora investivo sul mio futuro.
un sogno che si avvera
Qualche contatto ce l’avevo, in passato mi ero divertita a fare la lettrice per alcune case editrici specializzate nel genere, e poi mi era capitato di mettere piede in realtà editoriali minori che comunque mi avevano insegnato moltissimo.
Ora quei romanzi rosa che tanto amavo e che mi hanno regalato bellissime emozioni, li pubblico con la mia casa editrice.
Non c’è libro uscito con Follie Letterarie che io per prima non abbia amato… alla follia!
Ho gettato il cuore oltre la libreria, con tutti i patemi di una mamma e moglie che si imbarca in un’impresa dagli esiti sconosciuti e impredicibili, ma con tanta voglia di realizzare i propri sogni.
donne che leggono e lavorano
Sono partita dal nulla, ma dalla mia ho sempre avuto la tenacia e la passione.
Non ho mai mollato, ho sbagliato e ho imparato dai miei errori, e soprattutto mi sono circondata di persone capaci e affidabili.
Se qualcuno mi avesse detto che avrei fatto l’editore, pubblicando quelle storie che io per prima ho sempre amato leggere, non ci avrei mai creduto.
Come scriveva Erasmo da Rotterdam, le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia.
La mia soddisfazione più grande è arrivata proprio nell’anno più difficile, quello della pandemia, quando diverse lettrici in privato mi hanno scritto per ringraziarmi. Leggere i libri pubblicati da Follie Letterarie aveva regalato loro un piacevole stacco dall’orribile realtà.
Custodisco gelosamente quei messaggi.
Le donne che leggono sono pericolose
E anche in questa occasione, vorrei chiudere il post con la prefazione di Daria Bignardi contenuta nel volume ” Le donne che leggono sono pericolose” di Stefan Bollmann ed Elke Heidenreich, ed. 2007.
Le donne che leggono sono pericolose perché non si annoiano mai, qualunque cosa accada hanno sempre una via di fuga, se ne infischiano se le fai troppo soffrire perché loro s’innamorano di un altro libro, di un’altra storia, e ti abbandonano.
Le donne che leggono sono pericolose perché nutrono i loro sogni e non c’è nulla di più rivoluzionario di una donna che sogna di cambiare la propria vita, se lo fa, farà la rivoluzione, se non la fa seminerà il terrore.
Le donne che leggono sono pericolose soprattutto per se stesse. Ci sarà un motivo se la storia dell’umanità ha ritardato la lettura alle donne,la natura sapeva che avrebbe complicato loro la vita.
Comunque sia, pazienza, leggere è meraviglioso.
Ora tocca a te! Anche tu hai un sogno in cassetto? Se il post ti è piaciuto, condividilo sulle tue pagine social, e ricordati di non rinunciare mai ai tuoi sogni. Grazie per la tua attenzione e a presto.
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