Quale occasione migliore della ricorrenza dell’Epifania per recensire il volume di Antonio Panaino “I magi e la loro stella”?
I magi, che guidati da una stella giunsero a Betlemme per adorare Gesù appena nato, è un’icona ben conosciuta: tre personaggi dalle vesti sontuose che recano oro, incenso e mirra e si prostrano per adorare il Gesù bambino.
Ma in realtà, chi sono i magi? Stregoni? Mercanti? Sovrani?
Vieni a leggere la recensione per scoprirlo.
Personalmente ho sempre avuto le idee un po’ confuse riguardo all’identità di questi personaggi e ho dovuto attendere gli studi universitari perché riuscissi a fare un po’ di luce sulla questione. La lettura di questo libro sebbene sia risultata a volte impegnativa, è stata foriera di spunti di riflessione interessanti e suggestivi.
Chi sono i Magi?
L’autore sviscera con sapienza e metodo un universo intricato ma affascinante, senza pretendere di esaurire le discussioni, quanto piuttosto di metterne in luce tutte le variabili.
L’autore ti prende per mano e ti conduce in un viaggio suggestivo attraverso contesti religiosi e politici che difficilmente potrai trovare sui testi scolastici. Scoprirai quindi che i magi rappresentano la classe sacerdotale ai tempi dei sovrani achemenidi, parti e sasanidi, che sono stati vittime di un guazzabuglio linguistico, perché in italiano dovevano essere “maghi”, ma, per non peccare di blasfemia, sono rimasti “magi” come nella versione latina del vangelo. Scoprirai inoltre che non erano tre, non avevano un nome e non erano re.
Da anni inseguo il cammino dei magi e i temi connessi a queste figure. Il mio approccio, però, e in questo forse sta la novità della monografia qui offerta, risiede nel fatto che vedo lo scenario dalla prospettiva di un orientalista; più precisamente di un iranista, ovvero lo specialista dell’Iran preislamico, terra che, contro tutte le apparenze, è stata una delle più coinvolte (in senso positivo) nelle vicende storiche del popolo ebraico, nonché nella storia del cristianesimo antico e tardo-antico.
L’autore ti apre le porte di un mondo così lontano da noi ma affascinante. L’Iran, da sempre cerniera tra Oriente e Occidente, è un’area dove modelli, testi e dottrine si compenetrano e si scambiano, un luogo di forte osmosi culturale e sociale.
TUTTE LE INFO SUL LIBRO
Facendo luce su alcuni importanti avvenimenti storici, l’autore fornisce gli strumenti per individuare i piani simbolici e politici che si celano dietro la vicenda dei magi. Ti ricorda infatti che i Persiani avevano liberato gli Ebrei dal giogo babilonese nel VI sec. a. C. e che il loro sovrano Ciro il Grande era considerato nel Vecchio Testamento ” l’unto del Signore”; non ultimo, che il tempio di Gerusalemme era stato ricostruito a spese dei Persiani.
Il legame fra la Persia e Gesù è molto più forte di quello che puoi immaginare e si esplica attraverso i magi, figure dense di simbologie non solo religiose, ma anche politiche e storiche.
I doni dei Magi
Una delle tappe interessanti di questo viaggio è rappresentata senz’altro dai doni che i magi recano a Gesù, doni che sono prima di tutto simbolici: l’oro a rappresentare la regalità, l’incenso la divinità e la mirra la mortalità. Ma non basta.
Apprenderai che presso gli antichi nessuno si presenta dinnanzi a un re a mani vuote. Che dallo studio delle fonti, l’oro aveva lo scopo di alleviare la miseria di Maria e l’incenso di coprire il fetore della stalla. E la mirra? Secondo alcune fonti la mirra era utile nel combattere le malattie ed era utilizzata nella sepoltura dei morti.
L’autore non esita a volgere lo sguardo anche ai vangeli apocrifi e lo fa con la prudenza e il buon senso che caratterizzano tutto il suo lavoro. Fra i doni presenti nelle tradizioni apocrife vi sono aloe, mussolina, porpora e pezzi di lino, cannella e cinnamomo, argento, zaffiri e perle.
La simbologia ovviamente non si esaurisce nei doni che simboleggiano la divinità, l’anima e la carne del Cristo. La scelta del numero tre non è ovviamente casuale e ha un’importanza rilevante in tutte le tradizioni antiche.
Info sul libro
La stella dei Magi, tra astrologia e fede
L’autore rimane sempre consapevole dei limiti che la vicenda impone. La ricostruzione storica oltre a essere impossibile, rischia di compromettere i simbolismi e le prospettive critiche, che invece forniscono tasselli importanti alla comprensione. Prudenza e attenzione alle fonti storiche sono le parole chiavi di questo viaggio.
La vicenda della stella rientra appunto in questa prospettiva. È fuorviante l’accanimento scientifico di molti studiosi per risalire a una data certa dell’evento, risolvendo arcani astronomici.
Le più antiche esegesi del vangelo di Matteo mostrano che la visione della stella da parte dei magi rappresentava il messaggio universalistico della fede cristiana.
L’autore non esita a illuminare con un linguaggio competente il piano storico, teologico e simbolico attraverso i quali dare una senso alla stella che ha guidato i magi durante il loro percorso.
[…] sono le più antiche e prestigiose fonti cristiane a negare ogni fondatezza a implicazioni matematiche o fisico-astronomiche relative all’evento, per rimarcare, al contrario, la sua valenza spirituale e simbolica.
Curiosità sui Magi e la loro stella
Per una scelta consapevole dell’autore, il testo non si inoltra nella dimensione medievale e pre-moderna della vicenda, però ci regala una chicca riguardo al rientro delle reliquie dei magi a Colonia.
L’utilizzo delle stelle per contraddistinguere le categorie dei servizi degli alberghi, risale all’uso che si diffuse nelle locande ai tempi del viaggio delle reliquie da Milano a Colonia, quando, con riferimento alla cometa, ostelli e locande presero nomi come Ai tre Re, Alla Stella, Tre Stelle.
Info sul libro
L’autore del volume “I magi e la loro stella”
Antonio Panaino è professore ordinario di Iranistica all’Università di Bologna, dove ha ricoperto anche la carica di Preside della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali. I suoi studi sono rivolti oltre che alla storia religiosa iranica, anche alle forme di regalità iraniche dal periodo achemenide sino a quello sasanide.
È autore di diverse monografie e di circa 200 lavori tra articoli, recensioni e studi minori redatti nelle principali lingue europee e orientali. Dal 1999 al 2003 è stato Presidente della Societas Iranologica Europaea
Per saperne di più sull’autore puoi visitare la sua pagina sul sito dell’Università di Bologna.
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