Si fa un gran parlare dei Bridgerton, la nuova serie di Netflix disponibile da Natale. Scopri cosa ne penso in questo post.
A pochi giorni dal rilascio su Netflix della serie, sui Bridgerton è stato già detto e scritto molto.
Ho letto in giro i commenti più disparati: chi l’ha trovata accattivante, chi ha gridato allo sdegno per via dell’incongruenza multietnica del cast, chi l’ha definita trash.
Dal canto mio quando un libro, un film, o una serie televisiva diventano oggetto di pareri così contrastanti, non riesco proprio a resistere alla curiosità e così vado a vedere (o a leggere) con i miei occhi.
i Bridgerton: la premessa
Avevo provato anni fa a prendere in mano il Duca e io di Julia Quinn, il romanzo da cui è tratta la serie, ma ricordo di averlo abbandonato dopo poche decine di pagine. Allora, non era la lettura giusta per le mie corde, che risuonavano invece per atmosfere più oscure.
Per intenderci, in quel periodo leggevo solo Anne Stuart e autrici affini.
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La serie però l’ho vista e se all’inizio ero perplessa per questa faccenda del color-blind casting, poi però me ne sono ben presto dimenticata e mi sono lasciata conquistare, o meglio, mi sono lasciata emozionare.
Perché diciamocelo chiaramente, in un anno come questo, siamo o no tutte alla ricerca di emozioni? Con la socialità ridotta a zero, l’impossibilità di andare ai concerti, di viaggiare, di visitare mostre e musei, quanta fame di emozioni ci consuma?
E allora, mi sono deliziata con la sontuosità dei costumi, delle scenografie e dall’atmosfera.
Ma qui c’è molto, molto di più, e riguarda noi donne.
La trama dei Bridgerton
Daphne, quarta figlia del visconte Bridgerton, vuole trovare marito durante la prima stagione sociale a Londra, ma il capofamiglia e primogenito Anthony , dopo la morte del padre, assume le redini del casato e cerca di accasarla con un nobiluomo con un doppio fine di troppo.
Con le spalle al muro a causa del fratello iperprotettivo, dello spasimante molesto e del giornale di pettegolezzi altolocati scritto dalla misteriosa Lady Whistledown, ricorre ad uno stratagemma con l’aiuto di Simon , duca di Hastings e scapolo d’oro, oltre che libertino impenitente.
Tra i due succede di tutto…
(da Vogue.it)
I Bridgerton e il trionfo della donna
In un’epoca dove l’aspirazione della donna era contrarre un matrimonio con un gentiluomo di ottimo rango che si prendesse cura di lei, garantendole un tenore di vita più che adeguato, i Bridgerton ci mostrano che le donne sono molto più di questo, grazie alla loro forza di volontà, al pragmatismo che le caratterizza, all’astuzia e all’intuito femminile.
C’è Eloise, che ripudia le convenzioni e che vuole realizzare i propri sogni fuori da quel ruolo di mamma e moglie che le impone la società. Sa di avere un cervello e vuole usarlo come più ritiene opportuno.
Ma il cervello in questa serie ce l’hanno tutte.
Siena Rosso, cantate lirica, dimostra di avere i piedi ben piantati per terra, consapevole di trovarsi in una condizione che non le concede il lusso di tenersi accanto un uomo accanto come Anthony Bridgerton, troppo al di fuori della sua portata.
Ha capito che quell’amore non la salverà, al contrario, potrebbe gettarla in un mare di disperazione. È troppo intelligente per combattere una battaglia che sa già di aver perso in partenza e si muove di conseguenza.
C’è Lady Bridgerton che sa giocare d’astuzia per liberarsi dai personaggi indesiderati e Lady Danbury, a cui non sfugge nulla e che ha il raro dono di leggere le persone tra le righe.
A lei Simon deve tutto.
Lady Featherington appare spietata e austera, ma la sua capacità di fare i conti con la realtà è indiscutibile; del resto, con un marito come quello che si ritrova, cosa poteva fare?
gli uomini della serie bridgerton
Gli uomini in questa serie infatti sono chiusi nelle gabbie con i loro fantasmi.
C’è chi si muove smarrito come Anthony, affardellato dall’eredità di un casato prestigioso e importante come quello dei Bridgerton, appunto. Deve ancora prenderci le misure, impegnato com’è tra sistemare la sorella con un buon partito, e la sua relazione amorosa non proprio convenzionale.
C’è Lord Featherington, vittima dei propri vizi, il Re, Giorgio III, perso nella propria follia, e poi c’è lui: Simon Basset, il Duca di Hastings. Lui di fantasmi, catene e gabbie ne sa qualcosa, e rimandano tutte al padre, come ogni buon travaglio edipico che si rispetti.
Simon è talmente segnato dal suo passato e da questo rapporto chiaramente distorto con il padre, da correre il rischio di rovinare un futuro che si prospetta felice accanto alla donna che ama.
SE LA VITA TI DÀ LIMONI, fatti una bella limonata
Ma Daphne non è sciocca, sicuramente ingenua perché all’oscuro di certe dinamiche, ma non appena capisce che qualcosa non torna, non perde tempo e recupera.
Perché è così che si muovono le donne in questa serie: intuiscono, comprendono, prendono iniziative, agiscono, e lo fanno comunque secondo le regole di un gioco che certamente non le favorisce.
E gli uomini? Loro si concedono il lusso di farsi consumare dai travagli di un passato, dalla passione amorosa, dai vizi. E così finisce che rischiano molto: chi la vita, chi la propria donna, chi un futuro, mentre le donne imparano a trarre il meglio da ciò che il destino ha loro offerto.
Perché le donne hanno capito che far funzionare un matrimonio, così come essere felici, è una scelta e un lavoro.
Quello dei Bridgerton è un piatto ricco in quanto a moti dell’animo: la gelosia, l’amicizia, il rapporto con i genitori, l’invidia, la dicotomia tra un futuro economicamente sicuro e appagante, ma povero di affetti, e un presente all’insegna di un ideale amoroso che spesso si schianta contro le regole della società.
I Bridgerton e il Girl Power
Ma soprattutto la serie dei Bridgerton è un inno alla forza delle donne.
Sei una Bridgerton, non c’è niente che tu non possa fare.
Permettimi una modifica alle parole di Lady Bridgerton:
Sei una donna. Non c’è niente che tu non possa fare.
Chiudo questa riflessione linkandoti una recensione dei Bridgerton uscita dalla penna di chi del Regency se ne intende: Miss Darcy.
LEGGI LA RECENSIONE DI MISS DARCY
Ora tocca a te! Hai visto la serie? Avevi letto il libro da cui è tratta? Sei d’accordo con quanto ho scritto, oppure l’incongruenza multietnica ti lascia perplessa? La tua opinione per me conta molto. Se il post ti è piaciuto, aiutane la diffusione, condividendolo sulle tue pagine social. Grazie della tua attenzione e a presto!
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