Follia di Patrick McGrath è stato uno di quei libri che ho letto quando ero troppo giovane per poterne apprezzare appieno le cupe profondità emotive.
Avevo compiuto la maggiore età da poco e grondavo di ideali e di ottimismo; non ero quindi fisiologicamente in grado di comprendere i turbamenti e le deviazioni dello spirito che mi appresto a raccontare in questa recensione.
Premessa di una storia d’amore folle
Ai miei giovani occhi la passione letteralmente devastante tra un artista uxoricida rinchiuso in un ospedale psichiatrico e la moglie del vicedirettore della struttura, rappresentava un’irresistibile contrapposizione.
Rileggendolo a distanza di anni, dopo aver indossato le vesti di mamma e moglie, la storia ha assunto ai miei occhi ben altre sfumature.
Follia è una storia di moti dell’animo, che non sono necessariamente quelli che si muovono sui binari rassicuranti dei legami familiari.
Stella, la protagonista femminile, vede la sua vita spegnersi in un matrimonio con un uomo freddo e incolore e nemmeno il suo ruolo di mamma le basta per sentirsi viva, per alimentare la fiamma vitale del suo spirito.
“Alcun male? Ma se moriamo tutte di trascuratezza cronica!”
I protagonisti e le atmosfere di Follia
Quando ad un ballo Edgar Stark, l’artista accusato di aver ucciso e decapitato la propria moglie, le fa capire senza mezzi termini che la desidera, su quella fiammella viene gettato un fiotto di benzina che finisce per bruciare lo spirito della donna, senza lasciarle scampo.
Sebbene la trama potenzialmente rischi di prestare il fianco a critiche da feuilleton, la tragicità della figura di Stella e le atmosfere claustrofobiche del libro privano la storia di banalità e luoghi comuni.
La vicenda si dipana dai sobborghi londinesi dove Stella si consuma avviluppata nelle spire della passione più torbida fino ad annullarsi nelle plumbee e sconfinate atmosfere gallesi.
Perdersi in una passione, l’amore secondo Patrick McGrath
Al di là di tutte le osservazioni clinico psichiatriche che dovrebbero giustificare le azioni dei protagonisti, per Stella non ho potuto fare altro che provare della gran tenerezza alla luce della suoi disperati tentativi di sentirsi viva, così disperati da farle smarrire se stessa e non essere più in grado di ritrovarsi.
“[l’amore] E’ una cosa che nasce, che non si può ignorare, che distrugge la vita delle persone. Ma non possiamo dire nient’altro. Esiste, e basta”.
“Queste sono solo parole, Peter” mormorò Stella.
Sull’amore ormai si è scritto e detto tutto. La versione dell’amore che ci offre l’autore è quella di un sentimento perturbante, deleterio, fagocitante, deviato e profondamente oscuro. Ma non basta, perché non si può ridurre Follia alla storia di un amore ossessivo e traviato.
L’autore spalanca una finestra sui baratri dello spirito umano, quelli più tetri e insondabili, dai quali non si torna più indietro senza aiuto. E Stella vi è arriva fino in fondo, senza nessuno che tenti di fermarla o provi a gettarle una fune per salvarla, perché anche i personaggi che orbitano intorno a Stella sono smarriti nei labirinti del loro spirito.
Consiglio vivamente di tenere d’occhio il narratore della vicenda, Peter Cleave, perché potrebbe riservarti sorprese inquietanti.
Lo stile di Follia
A contribuire a un quadro così traviato, concorre una scrittura senza orpelli, asciutta, che tinteggia quasi e solo l’indispensabile, perché il resto lo fanno i personaggi, e lettore ci mette del suo, come sempre.
Lettura consigliata per chi desidera una dark ride emotiva dalle atmosfere claustrofobiche, ma è vietata per i lettori che si nutrono di storie rassicuranti.
Ho anche la testa. L’ho fatta cuocere e colare in bronzo nero, e la tengo nel cassetto della scrivania. Edgar ci ha lavorato così ossessivamente , negli ultimi giorni in Horsey Street e sempre a togliere, che adesso è affusolata e minuscola. E’ bellissima: sottile, minuscola, angosciata…ma è lei
Ora tocca a te! Hai letto questo libro? Che ne pensi della mia recensione? Se il post ti è piaciuto, aiutane la diffusione condividendolo sulle tue pagine social. Grazie per la tua attenzione e a presto.
Lascia un commento