Carter è sempre in giro per il mondo, ma ha trovato del tempo da dedicare alle sue lettrici italiane e così è stato ospite del mio salottino virtuale.
Mettiti comoda e goditi questa breve intervista.
1-Benvenuto, Carter! È un grandissimo piacere averti come ospite qui nel mio salottino virtuale per celebrare l’uscita del tuo libro in Italia. Le mie lettrici italiane non vedono l’ora di immergersi nella tua storia. Ti adorano! Alcune di loro aspettano questo momento già dall’uscita del libro di Kristen e Devon. Ti andrebbe di iniziare questa intervista raccontandoci qualcosa di te che non troveremo mai nei libri della serie Trident Security?
R- Oh, questa è una domanda difficile. A causa del mio lavoro, c’è ben poco che possa rivelare sulla mia vita che non sia già stato scritto da Samantha nei suoi libri. Ma lasciami pensare un attimo. Hmmm. Rispondo alle altre domande e ci torno dopo.
….
Ok, ora che ho risposto alle domande, posso dirti che ho sempre desiderato un cane. Mi piace giocare con la mascotte della Trident, Beau, con Spanky, FUBAR e gli altri cani che vedo trotterellare tra gli edifici della Trident. Un giorno, quando io e Jordyn lasceremo il nostro lavoro e avremmo messo radici, prenderemo un cane. Magari due o tre. Chissà!
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2- Ti va di raccontarci come sei diventato un Master? Sei sempre stato un Dominatore?
R-Ho sempre avuto una natura dominante, soprattutto dopo essere cresciuto in case-famiglia. In alcune mi sono trovato bene, ma in altre no, perché i genitori affidatari erano interessati solo ai sussidi statali.
E così mi ritrovavo a dover scegliere tra il subire abusi, oppure difendermi e proteggere gli altri bambini troppo spaventati per mettersi al riparo. Io ho scelto la seconda, e da quel momento è nata la mia indole dominante.
All’inizio, verso i diciott’anni, non sapevo che la dominanza potesse coinvolgere anche la sfera del sesso, ma mi sono reso conto presto che alcune donne apprezzavano quando prendevo il controllo a letto. La mia prima volta in un club BDSM è stata in Russia, durante una missione. Seguivo un obiettivo e dovevo passarci alcune notti per scovare i suoi contatti.
Ovviamente, ignorare tutto quello che accadeva sotto i miei occhi non è stato facile. Dopo aver concluso la missione, ho iniziato a documentarmi sullo stile di vita e mi sono formato sotto la guida di diversi Dom esperti.
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3-Qual è la tua scena BDSM preferita?
R- Qualsiasi cosa coinvolga l’amore della mia vita, Jordyn? (Scoppia a ridere). Ok, ciò potrebbe significare tutto, giusto? Posso dirti che non sono interessato a giochi estremi che includano dolore insopportabile o fluidi corporei.
Credo che ciò sia dovuto soprattutto all’addestramento che ho ricevuto sul torturare le persone per ottenere informazioni. Andare in un club mi rilassa e mi permette di scaricare la tensione accumulata dagli orrori del mio lavoro.
Non vorrei mai che l’agente segreto si sovrapponesse al Dominatore.
Non mi perdonerei mai se andassi troppo oltre con una sottomessa e finissi col farle del male. Tuttavia, adoro sculacciare Jordyn, ha un fondoschiena delizioso, e adesso lei stessa ha scoperto che essere sculacciata le piace molto.
4-Senza che Jordyn ci senta, ci racconteresti come è andata con la tua prima sottomessa?
A causa del mio lavoro, che mi porta in giro per il mondo, devo stare attento a chi frequento per proteggere la mia vera identità. Per questo motivo, non ho mai giocato con la stessa sottomessa per più di una o due notti e non ho mai permesso che qualcuna di loro finisse con l’affezionarsi a me.
Non c’è mai stata una donna che mi abbia attratto quanto Jordyn. Dopo la nostra avventura di una notte, sapevo che era lei la donna giusta per me.
Dovevo solo capire come conquistarla.
Non sto dicendo che nel frattempo io sia stato un santo, se avete letto i libri di Samantha, lo sapete bene, ma ora che Jordyn è mia, quei giorni in cui avevo una sottomessa diversa ogni settimana sono finiti.
La prima sottomessa con cui ho giocato in un club era una donna che si era offerta volontaria per una delle mie sessioni di allenamento.
È stata una scena semplice: entrambi abbiamo provato piacere, ed è finita lì.
Non ho mai più giocato con lei.
Mi dispiace deludere chi si aspettava qualcosa di più coinvolgente, ma è stata davvero una toccata e fuga.
Grazie, Carter, per essere stato con noi!
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Un ringraziamento particolare va all’autrice per la preziosa collaborazione.
Ora tocca a te! Che ne pensi di questa intervista? Ho stuzzicato la tua curiosità? La tua opinione per me conta molto. Se il post ti è piaciuto, condividilo sulle tue pagine social. Grazie della tua attenzione e a presto.
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