- Publisher: Follie Letterarie Casa Editrice
- Edition: ebook
- Available in: ebook
I regali non stanno tutti sotto l’albero.
Una raccolta di racconti natalizi che vede protagonisti i personaggi della serie Her Russian Protector, una delle più amate dalle lettrici di Follie Letterarie.
Puoi goderti i racconti anche senza aver letto i libri già pubblicati.
Scopri come trascorreranno il Natale le coppie che tanto hai amato, e dai una sbirciatina alle storie future! Torna Ivan, che si sente pronto a compiere forse il passo più importante della sua vita, e Yuri, che in vacanza con la sua Lena nella madrepatria russa, ha organizzato un’apertura dei regali davvero fuori dal comune. E non può mancare Dimitri, che insieme a Benny è pronto ad accogliere il dono più importante della vita di un uomo. Poi c’è Kostya, il pulitore a cui ricorrono tutti per sbarazzarsi di prove scomode, nonché braccio destro di Nikolai, che alla vigilia di Natale indossa una sfolgorante armatura per andare in soccorso della vicina di casa che da tempo gli ha rubato il cuore. Anche Danila ha un debole per la sua vicina, e si diverte a fare la parte di Babbo Natale pur di fare felice lei e la sua famiglia. Fa la sua comparsa anche Alexei, amico di Nikolai, i cui tatuaggi raccontano di un passato oscuro, al limite della legalità, e Vasya, una delle guardie di Yuri, che fa sul serio con Ty e non esita a mettere le cose in chiaro. Poi potrai conoscere Sergei, la guardia del corpo di Vivian Valero, che di notte combatte a mani nude nelle gabbie, e infine lui… il personaggio più atteso e richiesto: Nikolai. È Natale anche per il boss della mafia di Houston, costretto a guardare da lontano la donna che ha sempre amato; è sempre pronto a sostenerla e proteggerla, ma pur di tenerla davvero al sicuro, non può in alcun modo rivelare i sentimenti che nutre per lei. Ma quanto potrà durare questa situazione?
Leggi l’estratto
Quando la macchina fece inversione, andando sul marciapiede che fiancheggiava la casa di Holly, il suo corpo si irrigidì. Un’ondata di qualcosa che sospettava fosse molto vicino alla gelosia, lo attraversò. Datti una calmata, cazzo, si impose in silenzio. Lei non è tua. Lei non potrà mai essere tua.
Volendo assicurarsi che lei stesse bene, e con tutta l’intenzione di rivolgere una buona occhiata all’uomo che l’aveva portata a casa, Kostya si ficcò in tasca le sigarette e l’accendino, poi si avvicinò rasente il muro del garage, accertandosi di non essere visibile.
Quando la portiera del passeggero si aprì, la voce arrabbiata e sconvolta di Holly riempì l’oscurità. Immediatamente, Kostya serrò la mascella. Prima che potesse rendersene conto, stava già attraversando il vialetto per andare a salvarla. Da cosa, ancora non lo sapeva, ma la voce di un uomo che le urlava contro, lo mandò su tutte le furie.
― Sei un maiale! ― Singhiozzando forte, Holly scese dalla berlina e trascinò il cappotto lungo il marciapiede bagnato. La manica del suo bel vestito dorato era strappata e rivelava una spallina del reggiseno rosso. In qualsiasi altra occasione, quella visione allettante della sua pelle setosa gli avrebbe scatenato strane reazioni, ma in quel momento gli fece quasi perdere il senno.
― Sì? Be’, tu sei una fottuta cagna frigida. ― Un secondo dopo, una pochette le venne lanciata addosso, finendole proprio in faccia. ― Puttana!
Holly lanciò un grido di dolore e cadde in ginocchio sull’erba umida e fredda.
Kostya non ebbe più un attimo di esitazione: si precipitò verso la portiera del guidatore, aprendola di scatto. L’autista, biondo sui trent’anni, lo guardò a bocca aperta per lo shock. Kostya allungò la mano, sganciò la cintura di sicurezza e tirò fuori lo stronzo dall’auto. Poi sbatté l’uomo contro la macchina aiutandosi con il suo corpo più massiccio per metterlo in trappola.
Non ucciderlo. Non di fronte a Holly. Non farle vedere il mostro che sei.
Mantenendo il controllo sulla malvagia bestia dentro di sé, Kostya decise di non usare il coltello che aveva al polpaccio né la pistola nella fodera della giacca. C’erano altri modi per ferire un uomo. Modi molto, molto più dolorosi …
Afferrò le palle di quello sporco bastardo in una stretta violenta. L’uomo emise un gemito pietoso. ― Hai appena chiamato la mia amica puttana? ― L’uomo piagnucolò mentre Kostya strizzava più forte. ― Huh?
― Io–Io… ― balbettò l’uomo in modo incomprensibile.
Gli si premette addosso con una spalla. ― Amico, cazzo, rispondimi!
― Non volevo. ― Il bastardo sembrava davvero sul punto di mettersi a piangere. Kostya fu invaso dal disgusto. Debole. Patetico. Sfigato.
Un movimento vicino al cofano della macchina distolse la sua attenzione. Tenendo la pochette con entrambe le mani, Holly fissava la scena con gli occhi spalancati. Strisce di mascara le rigavano il viso. La vista del suo vestito strappato gli fece venire voglia di schiacciare le palle di quel bastardo. ― Kostya?
Spingendo l’avambraccio contro la gola dell’uomo, Kostya fece un respiro profondo. Sostenne lo sguardo terrorizzato di Holly. ― Ti ha messo le mani addosso?
Lei scosse rapidamente la testa, le lunghe ciocche bionde che si agitarono sulle spalle. ― No. Voglio dire, non fino a quando mi ha lanciato questo. ― Si massaggiò con cautela il naso arrossato e la guancia graffiata.
L’impulso di picchiarlo a sangue si fece ancora più forte. Non volendo creare casini nel vialetto di casa, decise di dare allo stronzo un assaggio della sua stessa medicina. Gettando uno sguardo alla pochette, le ordinò. ― Dammela, Holly.
Lei deglutì nervosamente prima di incamminarsi verso di lui. Kostya le strappò la pochette dalla mano, fece un passo indietro e colpì il bastardo in faccia. Con un movimento di rovescio, schiaffeggiò di nuovo l’uomo, assicurandosi che la chiusura di metallo lo colpisse in pieno. Se Holly doveva sanguinare, allora lo stesso sarebbe toccato a quello sfigato.
Continua…