Traduzione: Eleonora Morrea
[Bianca] alzò le mani. — Cosa stai facendo?
[Sergei] gettò un cuscino sfrangiato sul pavimento, dietro di sé. — È tardi. Sono stanco. Vado a dormire.
— Non in questo letto — ribatté lei con tono brusco. — Puoi dormire sul divano nella stanza degli ospiti, in fondo al corridoio. Prendi quei cuscini e impilali ordinatamente su quella panchina mentre esci.
Raccogliendo i soffici cuscini tra le braccia, Sergei li depositò sulla panca imbottita che lei gli aveva indicato. Li allineò con cura seguendo le istruzioni, ma non lasciò la camera. — Il divano è troppo piccolo per me.
L’espressione irritata di Bianca si ammorbidì. Con un sospiro, prese uno dei guanciali dal letto. — Ci vado io. Tu starai qui.
— È davvero quello che vuoi?
Lei deglutì e abbracciò più forte il cuscino. ― Sì.
— Sei una terribile bugiarda, Bianca.
— Non ho molta pratica.
Tenendo il cuscino come uno scudo, lei aggirò il bordo del letto e si diresse verso la porta. In tre rapidi, lunghi passi, Sergei la intercettò e le bloccò la via di fuga. Lei lo guardò, gli occhi scuri attraversati da un impercettibile lampo di ansia ed eccitazione. Lui le tolse il cuscino dalle mani.
Bianca si leccò le labbra, rivelando tutto il suo nervosismo. — Che cosa stai facendo, Sergei?
— Basta così, Bianca. — Gettò il cuscino sul letto, alle spalle della ragazza. — Abbiamo finito con questi giochetti.
— Quali giochetti?
— Quelli che ti piace tanto fare e che conosci così bene. — Si avvicinò e le piccole mani della donna gli andarono al petto. Avrebbe potuto facilmente sopraffarla, ma non ne aveva alcuna intenzione. — Bianca, non userei mai la mia forza fisica contro di te.
— Sergei …
— No.— Le appoggiò un dito sulle labbra con gentilezza, mettendo a tacere il suo rifiuto. — Un bacio, Bianca. Lascia che io ti baci come si deve questa volta. Se non proverai nulla, se davvero non mi vuoi, vado a dormire sul divano e dopo che avrò riparato la tua porta domani mattina, non ti darò più fastidio.
La vide mordersi il labbro. Alla fine lei annuì. — Va bene. Un bacio.
Con un sorriso trionfante, Sergei le fece scivolare la mano lungo la nuca e l’attirò a sé. Era ben deciso a fare di quello un bacio che non avrebbero mai dimenticato. Aveva solo quella possibilità e non voleva lasciarsela sfuggire.
Continua…
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