Traduzione: Eleonora Morrea
Editing e revisione: Jessica Venturi
Per la prima volta da quando aveva visto la sua foto e gli era stata affidata la sua sicurezza, lui si sentiva a proprio agio. Lei finalmente si trovava a casa sua e sotto la sua protezione.
Il che significava che doveva almeno tentare di interpretare il ruolo di gentiluomo, per cui mise da parte il pensiero di portarsela a letto e proseguì nell’intento di fare la sua “conoscenza”. Gli si era spezzato il cuore nel sentirla parlare con tanta disinvoltura dell’assenza di Vasily nella sua vita.
— Non hai mai provato il desiderio di cercarlo?
Eva intanto si era spostata per lasciare il passo a un gruppetto di donne, per poi riavvicinarsi a lui. Gabriel trattenne un gemito mentre veniva investito dal profumo della ragazza. Femminile. Dolce eppure naturale. Come il miele.
La vide bere ancora una volta prima di rispondergli, i profondi occhi color zaffiro, che erano poi quelli di suo padre, ridotti a due fessure. — Ti hanno mai detto che fai troppe domande personali?
Beccato. Agli occhi di Eva loro non erano altro che due estranei che si erano visti in precedenza una sola volta, peraltro a distanza, nella reception di un edificio a New York. Lei non aveva idea di quanto lui la conoscesse veramente.
— Perdonami.
Il suo sorriso disinvolto gli tolse il fiato. — Va tutto bene e, no, non lo andrò a cercare. Quindi, ora che conosci il mio segreto più profondo e oscuro, perché non me ne racconti uno dei tuoi?
Ok tesoro. Sono cresciuto in un mondo violento dove sopravvivono solo i più forti. Educato al solo scopo di diventare uno spietato boss del crimine, destinato alla leadership.
La mia famiglia italiana ha scalato i vertici della malavita. Ho accoltellato, sparato e ucciso altri uomini, altri li ho picchiati fino a renderli irriconoscibili, per non dire di peggio. Ho infranto più leggi di quanto abbiano mai fatto i peggiori criminali. E nonostante sia consapevole delle conseguenze di tutto ciò, voglio che tu sia mia.
Glissò sulla domanda e si calò completamente nel ruolo di padrone di casa. — Vorresti dell’altro champagne? O qualcosa da mangiare?
Lei abbassò lo sguardo sul suo bicchiere vuoto. ― No, grazie. Ho cenato prima di uscire di casa. E questo ― fece ondeggiare il flûte ― l’ho bevuto perché mi è apparso davanti agli occhi. Non mi interessa davvero.
― Cosa vorresti?
Le sue ciglia ebbero un fremito e lui sentì il fuoco della lussuria nelle vene quando la vide arrossire. ― Prego?
― Da bere ― Il proprio corpo reagì. Avrebbe potuto essere più eccitato?
― Oh. ― disse lei con un gesto di noncuranza che catturò l’attenzione di Gabriel sulla spalla nuda della giovane. Lei sollevò una mano libera per giocare con uno orecchino scintillante che le pendeva dal lobo dell’orecchio. ― Di solito bevo un Cosmopolitan quando esco. Il che non succede quasi mai ― aggiunse rapidamente.
Va tutto bene, tesoro, so chi sei. Tuo padre aveva ragione quando parlava della vita riservata che conduci.
Continua…
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