Guerra dei sensi Lora Leigh
In uscita il 3 settembre
Traduzione: Chiara Vitali
Editing: Eleonora Morrea
Revisione e correzione: Jessica Venturi
— Kane, lascia perdere — disse infine Callan con tono ragionevole. — Vattene e basta, amico. Fallo per tutti noi. — Aveva parlato con tono rassegnato e triste.
— Perché? — gli chiese Kane sommesso. — Non la lascerò andare, Callan, così come tu non lascerai mai andare Merinus…
— Callan non ha distrutto Merinus — esplose Taber con furia. — Non starò più a guardare mentre la fai a pezzi, Kane. Vattene da qui e lascia il complesso finché le cose non si saranno calmate. Subito, prima che ti butti fuori a calci.
— È meglio che tu lo tenga stretto, Roni — le disse con dolcezza. — Altrimenti sarò costretto a insegnare al tuo micetto le buone maniere.
Kane non faticava a comprendere il ruolo di Taber in quella faccenda, ma fu impossibile ignorare la furia omicida negli occhi del suo avversario quando spinse da parte la moglie e si avventò su di lui.
Kane si preparò per affrontarlo, ma Tanner e Merc agguantarono Taber, trattenendolo mentre Roni gridava impaurita e Callan si metteva davanti a Kane. — Basta! — Non c’era traccia di risentimento nella voce di Callan, ma quando spostò lo sguardo su Kane, la sua espressione si era fatta compassionevole. — Lo spargimento di sangue non risolverà il problema.
— È mia — sbottò Kane.
— Ed è per questo motivo che mi sono fatto da parte, proprio come Tanner e Dawn, mentre guardavamo Sherra soffrire da quando sei arrivato qui — disse piano. — Per Taber, però, la questione è diversa. Vedi, è stato lui a trovarla quando ha perso il bambino. Lui ha sentito le sue urla strazianti, e se non avesse agito così rapidamente, Sherra forse non sarebbe tra noi. Lui era lì quando lei lo implorava di lasciarla morire perché non poteva vivere senza di te e ha giurato che si sarebbe vendicato. Non puoi cancellare con un colpo di spugna undici anni di dolore, rabbia e odio solo perché c’è stato un malinteso.
Kane era scioccato quando incontrò lo sguardo penetrante e infuriato che Taber gli stava rivolgendo.
— La amo — disse, con la voce tesa, il petto dolorante dopo essere venuto a conoscenza di quanto accaduto. — L’ho sempre amata e le tue minacce non cambieranno le cose. Nemmeno il tuo odio. Non me ne vado, né mi arrendo. Tanto vale che ognuno di voi se ne faccia una ragione.
Uscì a passi pesanti dalla stanza, schiacciato dalla rabbia e dal dolore, dal bisogno di proteggere Sherra, e dalla consapevolezza che lei viveva per farlo impazzire, provocarlo e… distruggerlo.
CONTINUA
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