Hai deciso di ricorrere all’autopubblicazione del tuo romanzo dopo tanti silenziosi rifiuti delle case editrici? Oppure sei determinato a muoverti in modo indipendente nel mare magnum delle pubblicazioni?
Qualunque sia la motivazione che ti conduce all’autopubblicazione, sappi che puoi intraprendere questa strada in maniera costruttiva, ottenendo crescita personale e soddisfazioni.
Vieni a scoprire come.
L’avvento dell’autopubblicazione in Italia ha aperto nel mondo dell’editoria scenari interessanti ma controversi. L’estrema fruibilità del processo ha reso il fenomeno inarrestabile e le statistiche parlano chiaro: il 15% delle novità editoriali in uscita in un anno sono titoli autopubblicati (fonte ilmiolibro.it).
Autopubblicare potrebbe apparire semplice solo in apparenza. Il fatto che tutti lo possano fare, non garantisce che i libri autopubblicati siano prodotti oggettivamente di qualità.
Autopubblicazione: definisci il tuo obbiettivo
Il primo passo fondamentale che devi fare quando decidi di intraprendere la strada dell’autopubblicazione di un libro, è sapere esattamente qual è il tuo obbiettivo e muoverti di conseguenza.
Se ti vuoi togliere lo sfizio di sentirti scrittore per una volta nella vita e ti autopubblichi con il solo scopo di farti leggere da amici e parenti, ti puoi muovere in scioltezza e in maniera piuttosto indolore per quanto riguarda le tue risorse economiche e personali.
Se invece decidi di autopubblicarti perchè pensi di poter ottenere dalla vendita dei tuoi libri un ritorno, non solo economico, ma anche di immagine e prestigio, allora la situazione è più complessa.
Fare dell’autopubblicazione un business richiede qualità
Se hai optato per fare dell’autopubblicazione un business, o comunque hai deciso che rappresenta il primo passo che muovi nel mondo dell’editoria, sappi che non basta scrivere il libro e caricarlo su una piattaforma specifica. Il fatto che tu abbia deciso per scelta o per forza di fare a meno di una casa editrice, non ti esonera dal mettere in circolazione un prodotto di qualità.
[bctt tweet=”Non basta caricare un libro su Amazon per fare di te uno scrittore.”]
Una trama scorrevole, personaggi ben delineati e non ultimo uno stile corretto e fluido, non sono elementi che puoi acquisire subito e da solo. Quando scrivi sei talmente dentro al tuo lavoro che non sei fisiologicamente in grado di valutare lucidamente il tuo testo, e quindi sei incapace di cogliere discordanze, errori o inesattezze.
Non hai idea di quanti danni possano fare un apostrofo messo nel posto sbagliato, o un congiuntivo mancato.
L’autopubblicazione non esclude la collaborazione di professionisti scelti da te
Sottoporre il tuo lavoro a un professionista per una consulenza non ti toglie nulla, al contrario ti arricchisce e ti consente di crescere come scrittore. Optando per l’autopubblicazione, diventi padrone delle tue scelte e puoi permetterti di guardare in giro e scegliere la persona che ritieni più adatta all’esigenza del momento, che sia la valutazione del tuo manoscritto, l’editing o la promozione del tuo romanzo.
E non parlo di ricorrere all’amica del cuore, al collega o alla mamma per una valutazione o consulenza: questi personaggi custodiscili come fonte di conforto qualora dovessi ricevere una brutta recensione (se pensi che ciò non possa accadere, è meglio che cambi attività), perché in questo frangente faranno benissimo il loro lavoro.
Hai bisogno invece di un professionista qualificato per migliorare il tuo romanzo, che sappia prendere in mano il tuo lavoro e sviscerarlo, tirando fuori il bello, ma anche ciò che non funziona. Un professionista ha tutto l’interesse a fare un buon lavoro, non solo perché viene remunerato, ma perché, come te, ha a cuore la stessa cosa: far nascere un buon libro. Datti una possibilità e prova le capacità di un professionista.
L’autopubblicazione sì, ma con la collaborazione di persone competenti
Si chiama autopubblicazione è vero, ma in realtà la pubblicazione di un libro è sempre un processo collaborativo che richiede più mani capaci.
Nel caso tu avessi spuntato un contratto di edizione con una casa editrice, avresti sicuramente un editor, un correttore di bozze e un grafico che si occupano del tuo libro durante la fase che precede la pubblicazione; successivamente, si passerebbe alla promozione del tuo libro, dove entrano in gioco almeno l’addetto dell’ufficio stampa e l’agente promotore. Stiamo parlando di almeno cinque personaggi con mansioni specifiche, ciascuno con la sua esperienza e la sua competenza in un determinato settore.
Pensare di svolgere da solo il lavoro di tutte queste persone insieme è obbiettivamente impossibile.
L’autopubblicazione ti rende imprenditore di te stesso
Se intraprendi la strada dell’autopubblicazione diventi imprenditore di te stesso, padrone del tuo operato e puoi decidere dove investire le tue risorse. Puoi scegliere di chiedere una consulenza in fase di stesura o revisione, oppure di chiedere una collaborazione in fase di promozione.
Considera che un buon libro, corretto nella forma e appetibile nei contenuti, si promuove più facilmente e può aspirare ad entrare in quel paradiso del marketing che si chiama “passaparola dei lettori”.
Sono sicura che sei a conoscenza del fatto che diversi romanzi circolanti in questo limbo sono stati successivamente acquisiti da marchi editoriali conosciuti.
Il successo di una persona non può essere che il frutto di un team.
Tu cosa ne pensi dell’autopubblicazione? Concordi sul fatto che un autore autopubblicato debba ricorrere alla consulenza di un professionista, oppure ritieni che sia in grado di muoversi in totale autonomia? La tua opinione per me conta. Lascia un commento al post per un confronto costruttivo.
Giovanni Ronci says
Bellissimo questo post.
L’autopubblicazione ha cambiato le regole del gioco, ma non cambierà le aspettative dei lettori. Scrivere è meraviglioso ma impegnativo, fare sempre il “one man band” alla fine non paga e non aggiunge nulla, su questo concordo con te.
Collaborare con professionisti è utile, formativo, apre la mente e permette di capire errori e impostazioni errate. E’ valore, e non può essere a costo zero, è investimento puro e torna sempre indietro moltiplicato per 10. Almeno questa è la mia visione
Eleonora Morrea says
Ciao Giovanni e grazie per il tuo apprezzamento, ma soprattutto per aver condiviso la tua esperienza. Potrebbe risultare banale ma forse mai come in questo caso il detto “l’unione fa la forza” è calzante. Fare tutto da solo non ti permette né di crescere professionalmente, né di metterti in discussione. In poche parole, non esci mai dalla tua zona di comfort, e sappiamo bene come stare rintanati nel proprio, comodo angolino alla fine non paga mai. A presto!