Ricevere recensioni negative dei propri libri non è mai un’esperienza piacevole; quando va bene forse è costruttiva, ma il più delle volte i toni e le parole usate feriscono come un taglierino. Dopo che la tua “ira funesta” sfuma, è la volta della tua autostima che viene risucchiata al centro della Terra e l’unica speranza che ti rimane è data dal porn food e dagli amici.
In questo post troverai 5 consigli che ti permetteranno di superare il trauma delle recensioni negative e di evitare situazioni deleterie per la tua attività di scrittore.
Una recensione negativa è pur sempre una recensione
“Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. La citazione di Oscar Wilde potrebbe sembrare banale, e sicuramente tu vorresti fare volentieri a meno di sapere che del tuo libro se ne parli in termini di ” una storia che è un disastro, patetica, scontata e banale”.
Del resto, è fisiologicamente impossibile non ricevere recensioni negative: un libro non può piacere a tutti, per cui rilassati e pensa che le recensioni “smuovono” il tuo libro, soprattutto se è molto discusso. I confronti accesi generano la curiosità del lettore, che vuole capire cosa si nasconde dietro al polverone di commenti che si è sollevato intorno al libro.
Non rispondere alla recensioni negative
Ti senti punto nel vivo perché pensi di non meritare tutte quelle critiche e allora ti fai prendere dall’ “ira funesta”: le tue mani cominciano a battere furiosamente sulla tastiera con il sangue che ti romba forte nelle orecchie. Se avessi sottomano l’autore di quella recensione, gli metteresti le mani addosso. Qualcuno lo ha fatto, puoi leggere cosa è avvenuto cliccando qui
Lascia perdere.
Rispondere alle recensioni negative non aiuta la tua immagine, tutt’altro. Se decidi di scrivere un romanzo, ricorda che i detrattori fanno parte del gioco e non puoi passare il tuo tempo prezioso a scrivere piazzate sui social o commenti piccati. Dimostri di non saper stare al gioco e ciò, per uno scrittore, è peggio di una recensione negativa.
Dimentica la recensione negativa e ricorda perché scrivi
Che tu scriva perché sei un professionista o perché vuoi realizzare un sogno, poco importa. Per ciascun detrattore avrai sempre chi tifa per te, chi ti sostiene, fosse anche la mamma o la fidanzata. Ricordati che questo è il momento giusto per vincere facile senza sentirsi in colpa.
Nessuno potrà distoglierti dal piacere della scrittura, tu sei padrone dei tuoi desideri e conosci la tua strada e il tuo posto. Non smetteresti di scrivere le tue storie nemmeno con le braccia ingessate, figurati se può fermarti la miserrima stellina di una recensione!
Distingui le critiche costruttive in una recensione negativa
Lo so, ci sono recensioni che grondano cattiverie gratuite, ma se liberi la vista dal drappo rosso che ti è calato sugli occhi, potresti scoprire che una critica può insegnarti qualcosa: ad esempio che devi rivedere gli accenti o la punteggiatura, perché nel leggere quell’intero paragrafo di 35 righe senza una virgola, ti è venuto un embolo.
Oppure ripensando a quel finale, nel tuo subconscio più recondito dai ragione a chi lo criticava perché lo trovava banale o tirato via. Se anche hai scritto una storia dai toni epici, di quelle che tengono in piedi la notte, ma manchi di un congiuntivo o ritieni che la virgola sia superflua, allora parti decisamente in salita.
Il succo è: si può sempre migliorare dai propri errori.
Dopo una cattiva recensione, cerca conforto
Ok è successo, il tuo peggior incubo si è avverato: hai letto su Amazon una recensione che stronca il tuo libro. Non potrai avere il controllo su tutto, però sicuramente puoi farti del bene dopo la batosta. Ci sono mille modi per coccolarti, che tu sia uomo o donna: una birra con gli amici, un giro in bici, shopping compulsivo, il tuo piatto preferito. Sono questi i momenti in cui ricorrere alle coccole delle persone che ti vogliono bene.
Se c’è qualcosa che ti fa stare bene ed è a portata di mano, approfittane! Tornerai alla tastiera con più grinta e super corazzato! Sei uno scrittore, dimostra di conoscere le regole del gioco e impara dai tuoi errori.
Umiltà, passione, voglia di migliorare. Guarda sempre avanti e scrollati le cattiverie gratuite come insetti fastidiosi, ma non dimenticare di metterti sempre in discussione.
Ogni traguardo raggiunto in realtà è solo un altro punto di partenza verso nuove ed entusiasmanti storie.
Hai mai ricevuto una recensione negativa? Come hai reagito? Sei un lettore che ha lasciato un commento non proprio di elogio ad un libro letto? Ti è mai capitato di ricevere il riscontro dell’autore? Se sì, come ti sei comportato?
La tua opinione per me conta molto, per questo ti invito a lasciare un commento. Se il post ti è piaciuto, fallo conoscere condividendolo sulle pagine dei tuoi social.
Maverick says
Grazie Eleonora,
stamattina alle 7.40 ho ricevuto una recensione negativa sul mio libro, che per carità, solo la seconda dopo una discreta, ma per un emergente e un libro bisognoso di un po’ di pubblicità possibilmente decente, non è il massimo.
Ho cercato subito qualche consiglio su come gestire la cosa perchè, per quanto apparentemente ovvio il fatto di ricevere critiche e credo anche più che giusto, mi accorgo di quanto profondamente mi abbia ferito: premetto, io apprezzo le critiche, ma finchè costruttive, utili, in qualche modo intelligenti. Mi è stato invece detto che i personaggi sono scontati (penso uno dei termini peggiori del pianeta, per uno scrittore o almeno per chi tale si senta), fin “troppo dettagliati” (mai vista una simile critica!), una lettura non impegnativa (ma quale fantasy lo è?? Ditemelo, c’è un fantasy impegnativo? E’ un genere nato per svagare la mente, per chi non lo sapesse) e che lo stile somiglia a quello di qualcun altro (che neanche so chi sia). Incasso tutto, anche se avrei voglia di rispondere a questo criticone “Ma quanti anni hai? 13? E questa la chiami recensione? Dov’è l’utilità della tua opinione? Argomenta in cosa e perchè trovi tutti scontati, “troppo dettagliati” poi andrebbe spiegato seriamente… scusa se non ho scritto un fantasy con 3mila personaggi che cambiano solo di nome ma non hanno un minimo di personalità distinta”. In più sminuisce e semplifica immensamente un legame fra due personaggi, tarchiandolo con la più banale e arcaica concezione di “omosessualità latente”. Perfetto, proprio ciò che NON dovrebbe arrivare. Ho il dente avvelenato e l’orgoglio ferito, ma taccio.
Il tuo articolo, dicevo, mi ha risollevato un po’… Aiutato a razionalizzare, grazie molte. Avevo bisogno di riflettere su alcune cose e mi hai aiutato, in questo: apprezzo davvero.
Ma il danno, specialmente se sei agli esordi, è fatto. Spero che queste opinioni non condizionino troppo la gente… Cerco di farmi forza ripetendomi che le mazzate le hanno prese anche e soprattutto i miti, che un giornalista di nome Nick Kent ha definito il primo album dei Queen come “un secchio di urina”. I Queen. Ora, io non sono e non sarò mai una cosa paragonabile a loro nel panorama letterario, ma mi aggrappo a questo e spero in future recensioni che siano anche critiche, ma per l’amor di Dio: costruttive, intelligenti, sensate ed argomentate. Non fatte di sentenze e molto, molto superficiali.
PS: ci credereste? Hanno appena messo alla radio i Queen. Se non è un segno, questo… “A kind of magic”, alla faccia di Nick Kent.
Buona giornata, Ele.
Eleonora Morrea says
Ciao Maverick,
non ti angustiare su fantomatici danni alla tua immagine, non puoi controllare tutto. Ti scrivo questo non tanto per leggerezza o superficialità, quanto per indurti a dirottare i tuoi sforzi verso orizzonti più produttivi che non siano quelli che producono scenari apocalittici e funesti. Piuttosto puoi farti delle domande tipo: come posso migliorare il romanzo? Come posso migliorare le mie capacità di scrittura? Forse potrei accarezzare l’idea di sottoporre il romanzo ad un professionista per una valutazione o per un editing?
Mettiti sempre in discussione senza denigrarti e senza farti denigrare. In bocca al lupo e grazie per aver condiviso la tua esperienza. Un caro saluto
Eleonora Morrea says
Ciao Maverick,
non ti angustiare su fantomatici danni alla tua immagine, non puoi controllare tutto. Ti scrivo questo non tanto per leggerezza o superficialità, quanto per indurti a dirottare i tuoi sforzi verso orizzonti più produttivi che non siano quelli che producono scenari apocalittici e funesti. Piuttosto puoi farti delle domande tipo: come posso migliorare il romanzo? Come posso migliorare le mie capacità di scrittura? Forse potrei accarezzare l’idea di sottoporre il romanzo ad un professionista per una valutazione o per un editing?
Mettiti sempre in discussione senza denigrarti e senza farti denigrare, tieni a fuoco quali sono i tuoi desideri e i tuoi obiettivi. In bocca al lupo e grazie per aver condiviso la tua esperienza. Un caro saluto